Leonzio (imperatore)

Leonzio
Solido di Leonzio
Basileus dei Romei
In carica695 –
698
PredecessoreGiustiniano II
SuccessoreTiberio III
NascitaIsauria, 660
MorteCostantinopoli, 705
Anarchia dei vent'anni
Imperatori
Leonzio 695–698
Tiberio III 698–705
Giustiniano II 705–711
Filippico Bardane 711–713
Anastasio II 713–715
Teodosio III 715–717
Successione
Preceduta dalla
Dinastia eracliana
Succeduta dalla
Dinastia isauriana
V · D · M

Leonzio (in greco: Λεόντιος, in latino: Leontius; Isauria, 660 – Costantinopoli, 705) è stato un imperatore e generale bizantino al potere dal 695 al 698.

Regno

Nato molto probabilmente in Isauria, una regione sud-orientale dell'Anatolia (odierna Turchia), in una famiglia d'origine armena[1][2][3], fu generale sotto Giustiniano II, il quale a causa della sconfitta patita contro gli Arabi omayyadi nel 692, a seguito di cui l'Impero perse la maggior parte dell'Armenia, lo fece imprigionare per tre anni. Successivamente, sfruttando il forte malcontento per la brutale politica fiscale dell'imperatore e la stessa ostilità d'alcuni degli alti dignitari di quest'ultimo, organizzò una rivolta per deporlo con l'appoggio delle truppe di cui era al comando. Asceso dunque al trono, esiliò Giustiniano dopo avergli fatto mozzare il naso (in linea alla pratica della mutilazione politica bizantina).

Durante il breve impero di Leonzio, gli Arabi riuscirono con grande facilità a conquistare l'Esarcato di Cartagine (697); l'imperatore inviò allora una flotta in Africa e riuscì a riprendere il controllo della provincia, finché nella primavera del 698 gli Islamici contrattaccarono dopo aver rinforzato l'esercito e i Bizantini furono costretti a cedere il territorio africano.

Nel 698 una nuova rivolta, capeggiata da Tiberio III, generale delle truppe che avrebbero dovuto difendere i possedimenti africani dagli Arabi, lo costrinse ad abbandonare il trono e ad andare in esilio in un monastero. Quando, nel 705, Giustiniano riuscì a ritornare sul trono fece giustiziare entrambi i generali ribelli, Leonzio e Tiberio.

Note

  1. ^ Leslie Brubaker e John Haldon, Byzantium in the Iconoclast Era, C. 680-850: A History, Cambridge, Cambridge University Press, 2011, ISBN 978-0-521-43093-7.
  2. ^ Fred M. Donner, Muhammad and the Believers, at the Origins of Islam, Cambridge, Massachusetts, Harvard University Press, 2010, ISBN 978-0-674-05097-6.
  3. ^ Lynda Garland, Byzantine Women: Varieties of Experience 800-1200, Routledge, 2017, ISBN 978-1-351-95371-9.

Bibliografia

  • Georg Ostrogorsky Storia dell'Impero bizantino, 1968, Milano, Einaudi, ISBN 88-06-17362-6.
  • Gerhard Herm, I bizantini, Milano, Garzanti, 1985.
  • John Julius Norwich, Bisanzio, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2000, ISBN 88-04-48185-4.
  • Silvia Ronchey Lo stato bizantino, 2002, Torino, Einaudi, ISBN 88-06-16255-1.
  • Aleksandr Petrovič Každan Bisanzio e la sua civiltà, 2004, 2ª ed., Bari, Laterza, ISBN 88-420-4691-4.
  • Giorgio Ravegnani, La storia di Bisanzio, Roma, Jouvence, 2004, ISBN 88-7801-353-6.
  • Giorgio Ravegnani, I bizantini in Italia, Bologna, il Mulino, 2004.
  • Ralph-Johannes Lilie, Bisanzio la seconda Roma, Roma, Newton & Compton, 2005, ISBN 88-541-0286-5.
  • Alain Ducellier, Michel Kapla, Bisanzio (IV-XV secolo), Milano, San Paolo, 2005, ISBN 88-215-5366-3.
  • Giorgio Ravegnani, Bisanzio e Venezia, Bologna, il Mulino, 2006.
  • Giorgio Ravegnani, Introduzione alla storia bizantina, Bologna, il Mulino, 2006.
  • Giorgio Ravegnani, Imperatori di Bisanzio, Bologna, Il Mulino, 2008, ISBN 978-88-15-12174-5.

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